Sempre più spesso nel mondo dell’allevamento del Diamante di Gould si sente
parlare dell’ “alopecia” relativa alla nuca e al collo, da molti chiamata
“calvizie”, che colpisce i soggetti di entrambi i sessi in ogni epoca d’età.
Osservando l’animale infatti si può notare un piumaggio perfetto o quasi
nella totalità del corpo mentre nella zona incriminata non si nota nessun
segno di crescita della benché minima piuma. L’allevatore, nella stragrande
maggioranza dei casi di mia conoscenza, sconosce la vera eziologia del
problema ed interviene erroneamente con la somministrazione di ivermectina
diluita in glicole propilenico per via orale pensando che si possa trattare
di un problema endoparassitario. In realtà questa pratica è da evitare
assolutamente poiché le cause dell’ “alopecia” devono essere ricercate
altrove. Se, vedendo come accade sempre, che con l’Ivermectina non si è
risolto niente, si ricorre anche all’utilizzo del fipronil, ecco che il
“quadro del pasticcio” è stato completato. Il fipronil, principio attivo di
un ben noto farmaco per cani e gatti ed utilizzato per il trattamento delle
ectoparassitosi, esplica in questi animali rapidamente la sua azione letale
sulle zecche, impedendo lo sviluppo del parassita e l'eventuale trasmissione
di infezioni di cui la zecca sia vettore.
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Femmina di Gould alopecica (foto 1) |
Femmina di Gould alopecica (foto 2) |
Numerosi studi sono tutt’oggi attivi in numerose parti del mondo,
soprattutto negli Stati Uniti d’America, per verificare se l’utilizzo di
ivermectina e/o fipronil possa causare nei volatili d’affezione problemi di
sterilità. Non risultano infondate le voci secondo cui l’associazione, anche
a distanza di tempo dalla loro singola somministrazione, di entrambi i
principi attivi possa provocare un problema di sterilità transitoria nel
Gould ; risulta quindi assolutamente errato intervenire percorrendo questa
strada, soprattutto se vogliamo risolvere il problema proprio a stagione
cove già inoltrata. L’ “alopecia”, che si riscontra soprattutto nelle
femmine di Gould nel periodo della deposizione ma anche nei maschi non solo
nel periodo riproduttivo, è dovuta quasi certamente alla carenza di un
elemento chimico molto importante nel metabolismo del celebre esotico:
lo
iodio.
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Diamante di Gould Blu
Petto Bianco alopecica
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Gruppetto di Gould femmine con alopecia di vario grado. |
La ragione per cui questi
splendidi volatili abbisognano di un quantitativo maggiore di iodio rispetto
ad un qualsiasi altro volatile d’affezione, come per esempio i Canarini e
gli Indigeni, è indubbia. Si ritiene che in Australia, suo continente
d’origine, il Nostro si cibi di semi e vegetali particolarmente ricchi di
questo elemento chimico che ovviamente lo aiuta a non avere nessun problema
di “calvizie”. Lo Iodio viene utilizzato sopratutto dalla tiroide, che lo
immagazzina e lo utilizza per sintetizzare i suoi ormoni (T3 o
triiodotironina e T4 o tiroxina); la sua presenza nell’organismo animale è
pertanto legata strettamente alle funzioni di questa ghiandola. Una carenza
di Iodio determina degli effetti immediatamente valutabili e comunque sempre
nocivi e la maggior parte della quota presente nell'organismo fa parte degli
ormoni tiroidei T3 e T4, perciò la sua principale funzione è quella legata
all'attività di questi ormoni nel processo di crescita e nella morfogenesi
di vari apparati e organi. Legato alla tireoglobulina, la sua presenza nel
Gould è molto importante nell’interpolazione di aminoacidi solforati nella
costituzione di tutte le penne e piume, specialmente quelle intorno alla
testa. Cisteina e prolina fanno parte integrante e fondamentale del
connettivo e del collagene, le strutture portanti del tessuto cutaneo e
sottocutaneo. Per questo motivo contribuiscono a mantenere le
caratteristiche di consistenza, elasticità e resistenza di epidermide e
derma soprattutto quando si alterano con il passare del tempo. La Metionina,
altro aminoacido solforato, è il precursore di sostanze attive nel
metabolismo cellulare soprattutto del sistema nervoso centrale ed è utile
per combattere gli stati di affaticamento nervoso. A questo punto ci si può
chiedere quale sia il modo migliore per integrare la presenza dello iodio
nell’alimentazione del nostro superbo volatile, data la sua grande
importanza. Il metodo che mi sento di consigliare per i grandi risultati che
ho avuto con i miei animali è l’integrazione mediante l’alga Kelp
oppure mediante il Fucus Vesciculosus ma è meglio la prima
poiché è più ricca in iodio.
Il
Fucus (Fucus Vesciculosus, Alga Marina) è ottenuto dalle alghe raccolte
sulle coste dell’Oceano Atlantico. L’estratto secco (Fucus), ricavato dal
tallo della pianta, si presenta in lamine nerastre che mostrano delle
piccole vescicole a coppia. Le alghe hanno la proprietà di concentrare gli
isotopi radioattivi e i metalli pesanti (Cadmio, Bario, Piombo, Stronzio),
quindi è buona norma controllarne sempre la qualità e la provenienza.
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Fucus vesciculosus (foto 1) |
Fucus vesciculosus (foto 2) |
I
principi attivi con maggiore attività farmacologica presenti nell’Alga
Marina sono gli Alginati e lo Iodio. Gli Alginati hanno la proprietà di
formare gel viscosi che proteggono la mucosa dello stomaco e ne riducono la
secrezione acida, mentre documentata è anche l’efficacia contro il reflusso gastro-esofageo. Alcuni autori sostengono che gli Alginati, rigonfiandosi
nello stomaco, possono provocare senso di sazietà e una diminuzione
dell’assorbimento dei grassi.
Il
Fucus e' ricco in polioli : mannitolo, sorbitolo e polisaccaridi come
fucoidano, laminarano, lectin like, algina. Contiene inoltre acido acrilico,
carotenoidi, lipidi, steroli, alogeni (iodio, bromo), fenoli.
Lo iodio contenuto nel
fucus, sia in forma inorganica che legato a proteine, viene assorbito con
facilità dall'organismo e va a concentrarsi nella tiroide dove viene
incorporato negli ormoni tiroidei. Questi stimolano a loro volta il
metabolismo basale, accelerando il ricambio e pertanto esplicano un'azione
dimagrante nell’organismo animale, mobilizzando i grassi.
Anche l'Arsenico,
contenuto in tracce, può determinare un rallentamento del normale flusso
energetico attivando vie alternative di liberazione di energia. Le
mucillaggini (mucopolisaccaridi), anch’esse contenute nel fucus, possiedono
attività immunomodulatrice inducendo la trasformazione dei linfociti. I
metaboliti dei composti solforati agiscono principalmente come mucolitici,
esplicando inoltre un'azione diuretica sinergizzata dai composti
polifenolici che unitamente alla stimolazione tiroidea dovuta allo iodio si
manifestano nell’uomo con una attività anticellulitica e nel Gould con
un’ottima mobilizzazione dei grassi specialmente nei pulli di almeno 25
giorni d’età.
L’Alga Kelp ,
invece, appartiene alla
famiglia delle
Lessoniaceaee (Laminarie), Alghe brune, caratterizzate da un pigmento
bruno (fucoxantina) che nasconde il colore verde della clorofilla, da non
confondere con il Fucus Quercia Marina. L’habitat naturale della Kelp è la
costa atlantica del mare del nord Europa, in particolare la zona costiera
del Canale della Manica; essa, come detto precedentemente, possiede un
contenuto molto più grande in iodio rispetto al Fucus vesciculosus ed è con
ogni probabilità il prodotto vegetale che ne contiene di più al mondo,
ovviamente tra quelli oggi conosciuti.
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Alga Kelp
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La
parte usata è solo il tallo mentre i componenti di quest’alga sono
rappresentati da minerali (iodio, potassio, sodio, calcio, ferro, magnesio,
cloro), polisaccaridi (alginati, lucani, pectine, mucillagini), aminoacidi,
vitamine (vitamina K), agido alginico, mucillagini, ( responsabili del senso
di sazietà). Le azioni della Kombu o Konbu, nome con cui è nota l’alga in
Oriente, si esplicano nel coadiuvare le diete dimagranti nell’uomo,
stimolare il metabolismo basale, aiutare il sistema immunitario e
soprattutto nell’integrare lo iodio nella dieta, proprietà queste che la
rendono ovviamente molto importante per la regolazione degli ormoni
tiroidei. Le sue peculiari caratteristiche l’hanno resa anche l’alga più
importante per la regolazione dei livelli di iodio nel Diamante di Gould per
curare il fenomeno della “calvizie”. Consiglio agli allevatori di
acquistarla nelle erboristerie più fornite sottoforma di capsule che vanno
frantumate e la cui polvere ottenuta va poi ad essere integrata nella
preparazione del pastoncino quotidiano o meglio ancora “spruzzata”
direttamente sulle spighe di panico in quantità modeste, trattamento da
ripetere una volta al mese per l’intero anno anche in condizioni in cui le
piume siano rispuntate, per mantenere sufficientemente elevati i livelli
dell’elemento. In un arco temporale di al massimo trenta giorni dal suo
utilizzo si noteranno le piume intorno alla testa e al collo crescere
vistosamente ed il processo si dovrebbe completare in due o tre mesi, a
seconda dello stato fisiologico del soggetto trattato. Spero che questo mio
articolo sia servito a tutti gli allevatori di questa meraviglia della
Natura, e soprattutto a quelli sempre più impazienti di usare immediatamente
questo o quell’altro antibiotico per curare questa o quell’altra patologia….
Anche in questo caso e come sempre, Natura magistra vitae est.
Si ringrazia
l'amico Alberto per la concessione delle foto con le femmine di Gould
alopeciche.
Ad
maiora!
Michele
Falletta