Premessa
Da quando
vidi per la prima volta questi meravigliosi esseri viventi, in una
enciclopedia di uccelli che ho il piacere di conservare nella mia modesta
biblioteca, non li ho più dimenticati. Certamente la loro innegabile
bellezza non si può mettere in discussione, ma quella bellezza mi ha rapito
il cuore.
Solo pochi mi
potranno capire, ma è così.
Un giorno, mi
trovavo con mia moglie e mia figlia in una mostra-scambio ornitologica. Lì
per la prima volta li vidi, nello stand di un cordiale signore che mi diede
qualche consiglio per mantenerli in buona salute. Da allora passò un po’ di
tempo e adesso mi ritrovo con un bell' allevamento di Diamanti di Gould con
alcune mutazioni che pian piano con pazienza e tempo mi sono ricavato.
Nel tempo ho
capito che i Diamanti di Gould non sono uccellini di facile mantenimento e
facendo tesoro delle mie conoscenze universitarie e del mio intuito e amore
ho cercato di migliorare, di molto, il loro soggiorno presso il mio aviario.
Dopo anni di
esperienza e ricerca sono arrivato a somministrare alcuni prodotti
erboristici che si sono dimostrati efficaci, dalla ormai famosa spirulina,
ottimo integratore proteico, al fucus per integrare lo iodio (questi uccelli
sembra che ne siano particolarmente bisognosi), all’echinacea durante il
periodo autunnale insieme alla propoli per rinforzare le difese immunitarie
e affrontare al meglio i rigori invernali (anche se da noi in Sicilia
parlare di rigore invernale fa un poco ridere) e durante la primavera il
polline, ottimo ricostituente durante quella fase delicata che per i Gould
avviene in questo periodo, ovvero la muta.
Nel mio
allevamento valgono alcune regole fondamentali:
-
pulizia
-
igiene
-
alimentazione sana
-
spazio vitale
Detto
questo, posso dire che ho solo sei gabbie costruite da me stesso: una pila
da tre di dimensioni 70cm x 60cm x 50cm (h) e un' altra pila da 1m x 45cm x
50cm (h); sempre in un locale interno è sistemata, in mezzo alle due pile di
gabbie, una voliera delle seguenti dimensioni 2,5m x 2,5m x 2m (h) e
all’esterno un’altra voliera di 2,5m x 1m x 2m (h); la voliera interna e le
gabbie godono anche della luce del sole per parecchie ore al giorno.
Foto
all'interno del locale:
Stagione
riproduttiva 2007 (autunno)
Quest' anno
ho deciso di accoppiare i Gould sia in gabbia che in voliera, per osservare
il loro comportamento in coppia singola e in colonia costituita da quattro
coppie.
Poichè i
Diamanti di Gould sono uccelli australiani, alcuni asseriscono che
mantengono il ciclo australe. Io personalmente dissento in quanto ormai fa
parte da troppi anni dei nostri aviari per essere ancora legato al ciclo
australe; invece sono convinto che accoppiare i Gould in autunno abbia
indubbi vantaggi per la riproduzione in purezza, per lo svezzamento dei
pulli e per una migliore muta dei novelli.
Pertanto ho
formato le coppie gli ultimi 15 giorni di agosto e ho messo le cassette a
doppia camera il primo di settembre. Non hanno tardato molto per la
deposizione del primo uovo e tutte le coppie tranne 4, una in voliera e tre
in gabbia, hanno deposto in sincronia a distanza di pochi giorni. Dopo 16
giorni circa, ho notato il primo Gould nato (come sempre uno spettacolo, con
quei bottoncini ai lati della bocca che diventano un punto di riferimento
per i genitori nel momento dell’imbeccata).
Dopo pochi
giorni avevo 27 pulli e ho potuto notare che in qualche coppia ve n’erano
sei mentre in altre solo tre; pertanto, armato di buona volontà come sempre,
ho preso il pastoncino per imbecco dei nidiacei e per 20 giorni, la mattina
presto alle 6:00 e la sera alle 18:00 ho dato delle imbeccate artificiali a
tutti i pulli per aiutare i genitori e per far superare meglio la sera ai
pulletti. Successivamente i pulli non aprivano più il becco e ho capito che
ormai i genitori riuscivano a far bene il lavoro difficile di genitori; le
coppie hanno portato avanti i loro pulli fino allo svezzamento ovvero 50
giorni circa. Durante la riproduzione ai genitori fornivo il classico misto
per esotici di ottima qualità, pastoncino arricchito con spirulina di ottima
marca, osso di seppia, semi germinati (niger, scagliola, miglio, panìco e
lattuga bianca) con spirulina, propoli, sali minerali e lievito di birra
spolverati sopra. Il grit non lo uso in quanto sostengo che mangiando semi
sgusciati non hanno bisogno di frammenti duri per la loro digestione, a
differenza di altri uccelli come i galliformi. Uso tutto l’anno, invece, il
fonniopaddy e la chia.
In voliera
tengo due canarini, un cordon blu e anche alcuni cardellini che per esigenze
gestionali non ho messo in voliera esterna; ho voluto precisare quanto detto
in queste ultime righe in quanto alcuni allevatori asseriscono che il Gould
per riprodursi vuole categoricamente il silenzio e la calma assoluta. Niente
di male nel fare una cosa simile, diventano timidissimi e abbandonano il
nido alla prima paure, invece i miei “tesori” sono abituati alla mia
presenza e alle mie incursioni nei nidi, sempre nel rispetto della loro
privacy; ormai, abituati sin da piccoli alla mia presenza, non fanno più
caso ai miei movimenti e non vengono infastiditi neanche dagli altri ospiti
in voliera. Ogni giorno controllavo i nidi e ogni settimana li pulivo
sostituendogli il fieno, ovviamente lo facevo con molta calma e senza scatti
e notavo che loro non si preoccupavano affatto, al limite mi osservano
incuriositi. Come ulteriore esempio di quanto detto, posso citare il
comportamento di una femmina ancestrale testa nera che ogni volta che pulivo
il nido o lo ispezionavo, osservandomi incuriosita mi stava accanto sul
posatoio fin quando non terminavo l’ispezione.
La seconda
cova inizia quando ancora i pulli si ritirano nel nido la notte, ovvero
quando hanno già 35-40 giorni, pertanto non sono svezzati del tutto, pur
mangiando da soli, ma cercano ancora qualche imbeccata dai genitori; gli
ultimi giorni di ottobre noto, con mia felicità ovviamente, ispezionando i
nidi la mattina le prime uova e di seguito, nei giorni a venire le altre,
fino a terminare la deposizione qualche coppia con sei e qualche coppia con
soli cinque. Delle coppie nidificanti una non porta a termine la schiusa
perchè i pulli entravano spesso nel nido e hanno imbrattato le uova con
conseguente morte dell’embrione mentre le altre, si sono schiuse il 17 – 18
novembre con ben sei pulli la coppia ancestrale testa nera, sei pulli il
testa rossa petto bianco con l’ancestrale testa nera, quattro della coppia
pastello doppio fattore testa nera e ancestrale testa rossa e solo un pullo
di cinque uova deposte la coppia testa rossa e testa nera petto bianco.
Questa volta, però, ho deciso di non lasciare tutti i pulli ai loro
genitori, ma di distribuire, dopo l’inanellamento, i pulli omogeneamente
prelevandone due dalle coppie che ne avevano sei e mettendone tre nella
coppia con un solo pullo e uno nella coppia con quattro. Purtroppo mi sono
ritrovato, il giorno dopo con una bruttissima sorpresa ovvero nel nido della
coppia pastello doppio fattore x ancestrale ho trovato due pulli morti per
inedia e non alimentati (due li ho salvati perchè li ho imbeccati
artificialmente come detto prima e poi i genitori hanno continuato), mentre
uno l’ho trovato morto nella coppia testa rossa petto bianco x testa nera
petto bianco ma non per inedia.
Il resto dei
pulli sono cresciuti ottimamente e adesso godono di ottima salute,
totalmente svezzati ormai stanno mutando la loro livrea da pulli diventando
adulti sfoggiando, così, la loro vera veste di creature meravigliose, degni
di vivere non sulla terra ma in Paradiso.
In
tarda primavera anzi in estate buona parte di loro “migreranno” nella
voliera esterna di dimensione 3,20 m x 1,50 m x 2 m di h
Prof. Perdichizzi Giuseppe
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