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      La mia esperienza con il Gould nel 2007                           

                                         a cura del Prof. Giuseppe Perdichizzi

 

Premessa

Da quando vidi per la prima volta questi meravigliosi esseri viventi, in una enciclopedia di uccelli che ho il piacere di conservare nella mia modesta biblioteca, non li ho più dimenticati. Certamente la loro innegabile bellezza non si può mettere in discussione, ma quella bellezza mi ha rapito il cuore.

Solo pochi mi potranno capire, ma è così.

 

Un giorno, mi trovavo con mia moglie e mia figlia in una mostra-scambio ornitologica. Lì per la prima volta li vidi, nello stand di un cordiale signore che mi diede qualche consiglio per mantenerli in buona salute. Da allora passò un po’ di tempo e adesso mi ritrovo con un bell' allevamento di Diamanti di Gould con alcune mutazioni che pian piano con pazienza e tempo mi sono ricavato.

Nel tempo ho capito che i Diamanti di Gould non sono uccellini di facile mantenimento e facendo tesoro delle mie conoscenze universitarie e del mio intuito e amore ho cercato di migliorare, di molto, il loro soggiorno presso il mio aviario.

Dopo anni di esperienza e ricerca sono arrivato a somministrare alcuni prodotti erboristici che si sono dimostrati efficaci, dalla ormai famosa spirulina, ottimo integratore proteico, al fucus per integrare lo iodio (questi uccelli sembra che ne siano particolarmente bisognosi), all’echinacea durante il periodo autunnale insieme alla propoli per rinforzare le difese immunitarie e affrontare al meglio i rigori invernali (anche se da noi in Sicilia parlare di rigore invernale fa un poco ridere) e durante la primavera il polline, ottimo ricostituente durante quella fase delicata che per i Gould avviene in questo periodo, ovvero la muta.

Nel mio allevamento valgono alcune regole fondamentali:

-         pulizia

-         igiene

-         alimentazione sana

-         spazio vitale

            

 Detto questo, posso dire che ho solo sei gabbie costruite da me stesso: una pila da tre di dimensioni 70cm x 60cm x 50cm (h) e un' altra pila da 1m x 45cm x 50cm (h); sempre in un locale interno è sistemata, in mezzo alle due pile di gabbie, una voliera delle seguenti dimensioni 2,5m x 2,5m x 2m (h) e all’esterno un’altra voliera di 2,5m x 1m x 2m (h); la voliera interna e le gabbie godono anche della luce del sole per parecchie ore al giorno.

 

     Foto all'interno del locale:

                                          

 

Stagione riproduttiva 2007 (autunno)

Quest' anno ho deciso di accoppiare i Gould sia in gabbia che in voliera, per osservare il loro comportamento in coppia singola e in colonia costituita da quattro coppie.

Poichè i Diamanti di Gould sono uccelli australiani, alcuni asseriscono che mantengono il ciclo australe. Io personalmente dissento in quanto ormai fa parte da troppi anni dei nostri aviari per essere ancora legato al ciclo australe; invece sono convinto che accoppiare i Gould in autunno abbia indubbi vantaggi per la riproduzione in purezza, per lo svezzamento dei pulli e per una migliore muta dei novelli.

Pertanto ho formato le coppie gli ultimi 15 giorni di agosto e ho messo le cassette a doppia camera il primo di settembre. Non hanno tardato molto per la deposizione del primo uovo e tutte le coppie tranne 4, una in voliera e tre in gabbia, hanno deposto in sincronia a distanza di pochi giorni. Dopo 16 giorni circa, ho notato il primo Gould nato (come sempre uno spettacolo, con quei bottoncini ai lati della bocca che diventano un punto di riferimento per i genitori nel momento dell’imbeccata).

 

Dopo pochi giorni avevo 27 pulli e ho potuto notare che in qualche coppia ve n’erano sei mentre in altre solo tre; pertanto, armato di buona volontà come sempre, ho preso il pastoncino per imbecco dei nidiacei e per 20 giorni, la mattina presto alle 6:00 e la sera alle 18:00 ho dato delle imbeccate artificiali a tutti i pulli per aiutare i genitori e per far superare meglio la sera ai pulletti. Successivamente i pulli non aprivano più il becco e ho capito che ormai i genitori riuscivano a far bene il lavoro difficile di genitori; le coppie hanno portato avanti i loro pulli fino allo svezzamento ovvero 50 giorni circa. Durante la riproduzione ai genitori fornivo il classico misto per esotici di ottima qualità, pastoncino arricchito con spirulina di ottima marca, osso di seppia, semi germinati (niger, scagliola, miglio, panìco e lattuga bianca) con spirulina, propoli, sali minerali e lievito di birra spolverati sopra. Il grit non lo uso in quanto sostengo che mangiando semi sgusciati non hanno bisogno di frammenti duri per la loro digestione, a differenza di altri uccelli come i galliformi. Uso tutto l’anno, invece, il fonniopaddy e la chia.

 

In voliera tengo due canarini, un cordon blu e anche alcuni cardellini che per esigenze gestionali non ho messo in voliera esterna; ho voluto precisare quanto detto in queste ultime righe in quanto alcuni allevatori asseriscono che il Gould per riprodursi vuole categoricamente il silenzio e la calma assoluta. Niente di male nel fare una cosa simile, diventano timidissimi e abbandonano il nido alla prima paure, invece i miei “tesori” sono abituati alla mia presenza e alle mie incursioni nei nidi, sempre nel rispetto della loro privacy; ormai, abituati sin da piccoli alla mia presenza, non fanno più caso ai miei movimenti e non vengono infastiditi neanche dagli altri ospiti in voliera. Ogni giorno controllavo i nidi e ogni settimana li pulivo sostituendogli il fieno, ovviamente lo facevo con molta calma e senza scatti e notavo che loro non si preoccupavano affatto, al limite  mi osservano incuriositi. Come ulteriore esempio di quanto detto, posso citare il comportamento di una femmina ancestrale testa nera che ogni volta che pulivo il nido o lo ispezionavo, osservandomi incuriosita mi stava accanto sul posatoio fin quando non terminavo l’ispezione. 

 

La seconda cova inizia quando ancora i pulli si ritirano nel nido la notte, ovvero quando hanno già 35-40 giorni, pertanto non sono svezzati del tutto, pur mangiando da soli, ma cercano ancora qualche imbeccata dai genitori; gli ultimi giorni di ottobre noto, con mia felicità ovviamente,  ispezionando i nidi la mattina le prime uova e di seguito, nei giorni a venire le altre, fino a terminare la deposizione qualche coppia con sei e qualche coppia con soli cinque. Delle coppie nidificanti una non porta a termine la schiusa perchè i pulli entravano spesso nel nido e hanno imbrattato le uova con conseguente morte dell’embrione mentre le altre, si sono schiuse il 17 – 18 novembre con ben sei pulli la coppia ancestrale testa nera, sei pulli il testa rossa petto bianco con l’ancestrale testa nera, quattro della coppia pastello doppio fattore testa nera e ancestrale testa rossa e solo un pullo di cinque uova deposte la coppia testa rossa e testa nera petto bianco. Questa volta, però, ho deciso di non lasciare tutti i pulli ai loro genitori, ma di distribuire, dopo l’inanellamento, i pulli omogeneamente prelevandone due dalle coppie che ne avevano sei e mettendone tre nella coppia con un solo pullo e uno nella coppia con quattro. Purtroppo mi sono ritrovato, il giorno dopo con una bruttissima sorpresa ovvero nel nido della coppia pastello doppio fattore x ancestrale ho trovato due pulli morti per inedia e non alimentati (due li ho salvati perchè li ho imbeccati artificialmente come detto prima e poi i genitori hanno continuato), mentre uno l’ho trovato morto nella coppia testa rossa petto bianco x testa nera petto bianco ma non per inedia.

Il resto dei pulli sono cresciuti ottimamente e adesso godono di ottima salute, totalmente svezzati ormai stanno mutando la loro livrea da pulli diventando adulti sfoggiando, così, la loro vera veste di creature meravigliose, degni di vivere non sulla terra ma in Paradiso.

         

 

 

 In tarda primavera anzi in estate buona parte di loro “migreranno” nella voliera esterna di dimensione 3,20 m x 1,50 m x 2 m di h

 

 

 

                   Prof. Perdichizzi Giuseppe

 

 

 

 

 

 

FONDO PER LA SALVAGUARDIA DEL DIAMANTE DI GOULD IN NATURA

 

 

 

SITO DEL WWF ITALIA

 

 

      

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